Per informazioni inviare una mail ai seguenti indirizzi:
Cos’è?
La malattia meningococcica è caratterizzata da una serie di gravi manifestazioni cliniche invasive quali: meningite (infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello ed il midollo spinale), sepsi (infezioni del sangue), polmoniti (infezione dei polmoni) ed altri quadri clinici nei quali il batterio Meningococco (Neisseria Meningitidis) viene isolato in parti del corpo normalmente “sterili” (caratterizzate cioè da assenza di germi). Altri agenti che possono causare la meningite sono il batterio Streptococcus pneumoniae (pneumococco) ed il batterio Haemophilus influenzae.
Quanti sierogruppi di meningococco esistono?
Attualmente, con diverse lettere dell’alfabeto, sono stati identificati tredici tipi (sierogruppi) di Meningococco, tra i quali cinque: A, B, C, Y, W135, sono i responsabili del maggior numero di casi nel mondo. I sierogruppi B e C sono quelli che circolano più frequentemente in Italia.
Chi sono i soggetti a rischio?
Chiunque può contrarre la malattia da Meningococco, anche se esistono alcune specifiche categorie di persone maggiormente a rischio, tra cui:
- i bambini nella fascia di età tra 0 e 4 anni (in particolare nel primo anno di vita)
- gli adolescenti e giovani adulti (fascia di età 15-24 anni)
- i pazienti affetti da patologie che causano un abbassamento delle difese immunitarie
Come si trasmette?
Il Meningococco è un batterio che si localizza transitoriamente a livello del rinofaringe in circa il 20% di adolescenti e adulti (portatori sani) senza causare malattia. La malattia si trasmette da persona a persona attraverso le vie aeree superiori tramite le goccioline di saliva e le secrezioni nasali che possono essere disperse con la tosse, con gli starnuti o mentre si parla a distanza molto ravvicinata (50-70 cm) e per molto tempo. La meningite può essere trasmessa solo alle persone che hanno avuto un contatto stretto e prolungato con un malato (portatore del batterio) nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi oppure con un portatore sano peraltro asintomatico.
Per contatto stretto si intendono, per esempio, i normali contatti tra compagni di classe, i conviventi, chi ha dormito o mangiato nella stessa casa, chi ha avuto contatti con la saliva del malato (baci con scambio di saliva, posate, stoviglie e spazzolini da denti condivisi).
Anche la frequentazione di ambienti molto affollati e chiusi, per esempio, discoteche, caserme, collegi, dormitori, comunità in genere, dove è presente una persona infetta (portatore sano) può favorire il contagio. Il rischio di diffusione nella scuola è basso/molto basso. Al momento non sono noti motivi che causano il passaggio dal rinofaringe all’interno dell’organismo con le conseguenti gravi manifestazioni cliniche, per cui è importante essere vaccinati in quanto solo gli anticorpi possono impedire al Meningococco di localizzarsi nel rinofaringe e lo combattono impedendone l’ingresso nell’organismo. Una diminuzione delle difese immunitarie dell’ospite può favorire l’insorgenza della malattia. Il periodo di contagiosità dura finché il Meningococco è presente nelle secrezioni nasali e faringee in assenza di terapia antibiotica.
Quanto dura l’incubazione?
Il periodo di incubazione tra l’infezione e malattia varia tra 1 a 10 giorni, ma di solito è meno di 4 giorni.
Come si manifesta?
Nella fase iniziale i sintomi tipici della meningite sono: irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità nucale), febbre alta, mal di testa, nausea o vomito, alterazione del livello di coscienza, convulsioni.
I neonati risultano essere particolarmente a rischio con sintomi atipici (pianto continuo, irritabilità, sonnolenza, scarso appetito e vomito) che non permettono di fare una diagnosi rapida.
Quali sono le conseguenze?
La percentuale di mortalità della malattia meningococcica varia tra il 10% ed il 15% e risulta essere leggermente più alta negli adolescenti. Una percentuale di soggetti che si ammalano e sopravvivono (variabile tra 11% e 19%) presenta una serie di gravi e permanenti esiti quali perdita di udito, disabilità neurologica, amputazione degli arti, cicatrici cutanee deturpanti.
Come si può prevenire?
La vaccinazione è tra le armi più valide per prevenire la meningite da Meningococco. A tutt’oggi abbiamo a disposizione una serie di vaccini che ci possono proteggere contro le infezioni meningococciche causate esclusivamente dai seguenti sierogruppi A, B, C, Y, W135.
Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco:
- il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC) è il più frequentemente utilizzato e protegge solo dal sierotipo C
- il vaccino coniugato tetravalente che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y
- il vaccino contro il meningococco di tipo B che protegge esclusivamente contro questo sierogruppo
Offerta vaccinale contro la malattia meningococcica in Regione Lombardia
- il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC): 1a dose dal 13° mese, gratuito per tutti i nuovi nati su chiamata attiva; gratuito su richiesta per gli adolescenti fino ai 18 anni; gratuito per le persone che frequentano in modo continuativo il territorio toscano (es. motivi di lavoro, di studio ecc.), previa presentazione della documentazione che attesti la presenza ricorrente o continuativa sul territorio toscano
- il vaccino contro il meningococco di sierogruppo B: gratuito per tutti i nuovi nati del 2017 su chiamata attiva; gratuito per i soggetti con patologie a rischio di tutte le età
- il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y: gratuito per i soggetti con patologie a rischio di tutte le età e per i viaggiatori internazionali di età inferiore ai 18 anni; con la formula del copagamento per i viaggiatori internazionali che si recano nelle zone a rischio (cintura subsahariana ecc.) con esclusione di quelle vaccinazioni di cui è prevista l’offerta gratuita a tutta la popolazione o ad alcune categorie
E’ possibile accedere, alle fasce d’età non incluse nell’offerta gratuita, a tutte le vaccinazioni contro il Meningococco (tutti i ceppi A/B/C/W/Y) per la protezione individuale, con la formula del co-pagamento.
Dal momento che il Meningococco risulta essere particolarmente fragile fuori dall’organismo umano ed altamente sensibile alle variazioni di temperatura e all’essiccamento, è possibile contrastare la sua diffusione anche attraverso una serie di misure preventive quali ad esempio lavaggio delle mani con cura, periodica sanificazione ambientale con i normali detersivi in commercio, prolungata aerazione degli ambienti, ecc.
Cosa fare per prenotare le vaccinazioni contro la malattia da meningococco?
La prenotazione delle vaccinazioni si effettua tramite il numero 030.9037.333
dal lunedì al venerdì (non festivi) dalle ore 8.00 alle 16.30
Quanto costa
Il costo a carico del cittadino varia a seconda del vaccino richiesto ed è pari al prezzo di acquisto sostenuto da Regione Lombardia più il costo di somministrazione:
- vaccinazione menigococcica ACWY – 40,17 Euro
- vaccinazione meningococcica B – 76,43 Euro (fino ai 9 anni di età)
- vaccinazione meningococcica B – 67,89 Euro (a partire dai 10 anni di età fino ai 65 anni)
- vaccinazione meningococcica C – 24,51 Euro
Comuni di riferimento dell’ASST del Garda:
Bedizzole, Calvagese della Riviera, Desenzano del Garda, Lonato, Moniga del Garda, Padenghe sul Garda, Pozzolengo, Sirmione, Soiano del Lago, Agnosine, Anfo, Bagolino, Barghe, Bione, Capovalle, Casto, Gavardo, Idro, Lavenone, Mura, Muscoline, Odolo, Paitone, Pertica Alta, Pertica Bassa, Preseglie, Prevalle, Provaglio Val Sabbia, Roe’ Volciano, Sabbio Chiese, Serle, Treviso Bresciano, Vallio Terme, Vestone, Villanuova Sul Clisi, Vobarno, Gardone Riviera, Gargnano, Limone sul Garda, Magasa, Manerba del Garda, Polpenazze del Garda, Puegnago del Garda, Salo’, San Felice del Benaco, Tignale, Toscolano Maderno, Tremosine, Valvestino, Alfianello, Bagnolo Mella, Bassano Bresciano, Cigole, Fiesse, Gambara, Ghedi, Gottolengo, Isorella, Leno, Manerbio, Milzano, Offlaga, Pavone Mella, Pontevico, Pralboino, San Gervasio Bresciano, Seniga, Verolanuova, Verolavecchia, Acquafredda, Calcinato, Calvisano, Carpenedolo, Montichiari, Remedello, Visano.
Calendario vaccinazioni per l'età evolutiva
ETA’ |
0-30 gg |
3° Mese |
5° Mese |
6° Mese |
7° Mese |
11°-13° Mese |
13°-15° Mese |
6° Anno |
12° Anno |
16° Anno |
VACCINI |
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Antipolio (IPV) |
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IPV |
IPV |
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IPV |
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IPV |
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dTpa IPV |
Antidifterica-tetanica-pertossica acellulare (DTPa) (1) |
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DTPa |
DTPa |
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DTPa |
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DTPa |
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Antiepatite virale B (EpB) |
EpB |
EpB |
EpB |
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EpB |
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Haemophilus influenzae tipo b (Hib) |
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Hib |
Hib |
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Hib |
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Pneumococco (PCV) (2) |
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PCV |
PCV |
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PCV |
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Morbillo, Parotite, Rosolia Varicella (MPRV) |
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MPRV |
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Morbillo, Parotite, Rosolia (MPR) |
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MPR |
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Meningococco C (MEN C) |
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MEN C (4) |
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Meningococco (MEN ACWY) |
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MEN
ACWY |
Meningococco B (MEN B) |
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MEN B |
MEN B |
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MEN B |
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Papillomavirus (HPV) |
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HPV |
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Rotavirus |
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Rotavirus
(2 o 3 dosi in relazione al tipo di vaccino) |
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IPV = vaccino antipolio inattivato
Ep B = vaccino contro il virus dell’epatite B
Hib = Vaccino contro le infezioni invasive da Haemophilus influenzae tipo b
DTPa = vaccino antidifterite-tetano-pertosse acellulare
dTpa = vaccino antidifterite-tetano-pertosse acellulare, formulazione per adulti
dTpa-IPV = vaccino antidifterite-tetano-pertosse acellulare e polio inattivato, formulazione per adulti
MPRV = Vaccino tetravalente per morbillo, parotite, rosolia, varicella
MPR = Vaccino trivalente per morbillo, parotite, rosolia
PCV = Vaccino pneumococcico coniugato
MenC = Vaccino contro il meningococco C coniugato
MenB = Vaccino contro il meningococco B
Men ACWY = Vaccino contro il meningococco ACWY
HPV = Vaccino contro i papillomavirus
Rotavirus = Vaccino contro i rotavirus
Controindicazioni alle vaccinazioni
Al momento della vaccinazione è fondamentale riferire al medico vaccinatore la storia sanitaria del bambino e della famiglia; in questo modo potranno essere individuati i rari casi in cui occorre rinviare le vaccinazioni e quelli, ancor più rari, in cui non è possibile somministrare determinati vaccini. Così facendo, il rischio di danni conseguenti a vaccini è davvero minimo. In casi speciali si potrà seguire un programma vaccinale particolare.
Le vere controindicazioni sono poche, molto ben definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e fatte proprie dal Ministero della Sanità nel 1991:

Sarà comunque di volta in volta il medico responsabile della vaccinazione che, valutate le motivazioni di carattere sanitario presentate dall’interessato, deciderà sull’opportunità di eseguire la vaccinazione stessa.
Si possono avere reazioni alle vaccinazioni?
Si, anche se sono generalmente lievi, di breve durata e a rapida risoluzione. Possono essere:
- locali (cioè attorno alla sede di somministrazione): dolore, gonfiore, arrossamento, indurimento.
- generali: febbre, mancanza d’appetito, vomito, diarrea, pallore, irritabilità; come già detto, sono anche possibili reazioni allergiche che, come del resto può avviene per qualsiasi altro farmaco, sono, però, molto rare.
I vaccinati devono rimanere in osservazione per possibile comparsa di reazioni allergiche per circa 30 minuti dopo la somministrazione del/i vaccino/i.
Vi sono reazioni specifiche alle singole vaccinazioni e solo eccezionalmente si possono verificare complicanze molto gravi (vedi nella parte dedicata alle singole vaccinazioni).
Per queste evenienze eccezionali è stato previsto con la legge 25/2/1992 n° 210 un indennizzo, da parte dello Stato, per i soggetti con danni permanenti a causa di terapie con emoderivati e sieri o a causa delle vaccinazioni obbligatorie.
Cosa fare in caso di reazione lieve dopo vaccinazione?
Se la febbre supera i 38,5°C rettale è opportuno che venga trattata con un antifebbrile per uso pediatrico (prodotti a base di paracetamolo) alle dosi consigliate.
Il gonfiore, l’arrossamento, il dolore locali possono essere affrontati nelle prime ore con l’applicazione di ghiaccio o di panni bagnati freddi per ridurre l’infiammazione.
Non c’è da preoccuparsi se nel punto di iniezione si forma un piccolo nodulo non dolente, è la prova che la vaccinazione sta agendo efficacemente e in genere si risolve spontaneamente entro qualche settimana.
Se queste reazioni persistono nonostante gli accorgimenti consigliati, oppure se si manifestano reazioni più gravi, è necessario rivolgersi prontamente al proprio pediatra o al medico vaccinatore
A chi si possono chiedere informazioni sulle vaccinazioni?
Informazioni dettagliate potranno essere fornite dal personale dei Centri Vaccinali per le attività vaccinali e dal medico o pediatra di fiducia. Anche i Consultori Familiari e i Consultori Pediatrici possono dare utili indicazioni in merito.